Sunday, December 28, 2008

California Leaving

Il 26 è stato il nostro ultimo giorno in California.

Abbiamo preso un aereo ed adesso siamo a New York. L'ultimo giorno è stato veramente bellissimo. Una giornata di sole pieno e un caldo incredibile. Ad ora di pranzo c'erano dei bambini che facevano il bagno in piscina (il ventisei dicembre..). Forse un po' esagerati certo, ma siamo stati molto invidiosi anche perchè noi nei nostri giubbotti imbottiti (pronti per New Y0rk) ci sentivamo un po' come Totò e Peppino in colbacco alla stazione di Milano.
Inoltre abbiamo visto fiori appena sbocciati...

Insomma, ci piace pensare che questa bellissima terra ci abbia voluto salutare con quest'ultimo regalo...

Nella nostra passeggiata siamo di nuovo passati davanti alla stazione dei pompieri (o come li chiama Crucchetta "Compieri"...) e come al solito ci hanno aperto, ci hanno fatto accomodare, hanno fatto salire Crucchetta sui loro mezzi e le hanno persino regalato un cappello giocattolo da "Compiere".
Crucchetta è stata felicissima ed ha aggiunto che da grande vuole fare il "Compiere" ma solo se riuscirà a farlo a Mountain View...

Il Pompiere che ci ha aperto (ho scoperto successivamente essere il responsabile della stazione) stava lucidando la sua motocicletta, una bmw del 1960 con solo 900 km di viaggio.
Gli ho detto che mi sembrava la moto di Steve Mcqueen stavo per aggiungere in quale film ma mi ha subito fermato dicendomi che quella era un Triumph.
Mi ha colpito profondamente il fatto che avesse immediatamente capito di cosa stavo parlando.
Nel caso non vi piacciano i film di guerra o peggio se siete delle "femmine" ;-)
(come dice la Guzzanti che fa D'alema )
Questa è la scena della moto nel film La grande fuga

Saturday, December 20, 2008

Il paese dei sogni.

Oggi è stato il mio "ultimo giorno di scuola americana" ed ho voluto chiedere un'impressione, una sensazione a molti di quelli che ho frequentato qui.
Quella che mi ha colpito di più è stata la seguente:
Luca, cerca di cullare il sogno italiano".
L'italia per la maggior parte delle persone nel mondo è il posto dei sogni. Rappresenta una sintesi perfetta dei sogni delle persone. La storia, la cultura, l'arte, il paesaggio, la cucina italiana, il clima, la simpatia delle persone, la moda, il vino, le Ferrari, la Nutella, persino le biciclette.
Tutte queste cose fanno parte del sogno che molti al di fuori dell'Italia vivono ogni giorno.
Non spezzare questo sogno, fanne un'arma per te stesso che hai la fortuna di essere italiano.
Di fronte a queste parole, per la prima volta da quando sono qui, ho sentito una sincera commozione.
Reputo le frasi di questa persona (tedesca) un atto d'amore verso il mio paese.

Sono rimasto senza parole ed ho cominciato a pensare.
Forse sono io che non mi rendo conto.
Sono io che sono talmente abituato a queste cose da darle per scontate.
Sono io che non mi godo il mio paese.
Sono io che vedo solo i lati negativi del mio paese, la corruzione, la mafia, il menefreghismo, l'egosimo, la miopia, e potrei andare avanti per ore.....

Poi stasera ho letto questo articolo e mi sono profondamente rattristato.

E' stato bello però avere il dubbio almeno per mezza giornata.

Nel paese dei sogni non c'è bisogno di eroi.

Saturday, December 13, 2008

La fredda cronaca 2

Prologo

G Allora trstn domani c'è la festa dal capo. Cosa gli vogliamo regalare?
Ti ricordi l'ultima volta con la macchina del caffè?

T Si dai pensiamo ad un regalo originale.
G Hai in mente qualcosa?
T Si lui è appassionato di bicicletta ed io conosco un posto dove vendono cose molto carine.
G Ma tipo qualcosa per la bici?
T No, in realtà usano materiali della bici per fare cose.
G Ad esempio?
T Domani ci vado e ti dico.
G Ok allora te ne occupi tu?
T Si domani sono in ferie
G Ok

L'indomani al telefono dal negozio.

T Ho trovato una cosa.
G Ottimo cos'è?
T Beh è un orologio fatto con i componenti della bici.
G Ma è carino, cioè è qualcosa che compreresti?
T Si se fossi un appassionato credo di si. Vuoi che gli faccio una foto e te la mando?
G No se dici che potrebbe piacergli mi fido del tuo giudizio. Costa tanto?
T 88 Dollari, ma siamo in quattro.
G OK allora ci vediamo stasera.

Alla festa

trstn arriva con il sorriso stampato in faccia, interrompe tutti, fa un piccolo discorso di preambolo e tira fuori il pacco.

Il capo lo apre e sorride amaramente
ecco perchè.


























Momento di imbarazzo.

io penso:"è la cosa più orrenda che abbia mai visto".
trstn aggiunge:"ed io conosco un posto di questa casa dove starebbe benissimo".
Io penso:"si nel giardino di fuori così magari qualcuno per sbaglio lo porta via".

Ma non dico niente e penso che in fondo forse, è giusto così.

Wednesday, December 10, 2008

La fredda Cronaca.

Prologo

lo chiamo "Trstn" perchè questo è stato il nostro primo dialogo:

G sei tedesco?
T Si
G di dove?
T di Trstn
G scusa di dove?
T Trstn
G Eh?
T TRSTN!
G Ok non ho capito, me lo puoi scrivere per favore?
T prende un pennarello e scrive alla lavagna: Dresden
G Ah sei di Dresda, e lo potevi dire no?

In ufficio

G Ciao Trstn va meglio oggi?
T in effetti non sarei dovuto tornare al lavoro sto ancora un po’ male con lo stomaco.
G Così sei venuto solo per la riunione?
T Si solo per quella.

Più tardi a mensa

T veramente non c’è molto che posso mangiare oggi...
G prova con un riso in bianco.
T no lì nel cibo indiano vedo che c’è una zuppa di pomodoro
G Secondo me stanne lontano sarà piccantissima
T ma no dai la provo

A tavola

T In effetti è immangiabile, troppo piccante
G E’ cibo indiano no? Molto speziato come al solito
T No, non è solo speziata è una bomba. Piena di peperoncino.Aspetta ho un idea

Due minuti dopo

G che hai fatto?
T Ci ho aggiunto un po’ di latte per mitigare il piccante
G Hai aggiunto il latte alla zuppa di pomodoro?
T Si
G e come mai c'è la schiuma?
T Ho preso il latte caldo dalla macchina non volevo la zuppa si freddasse
G Ah capisco, ti dispiace se faccio una foto?
T No fai pure

E questo è il risultato

Monday, December 8, 2008

La tartaruga

Oggi in macchina.

la bella tartaruga
che cosa mangera'
chi lo sa
chi lo sa
due foglie di lattuga
poi si riposera'
ah ah ah
ah ah ah
la tartaruga
un tempo fu
un animale
che correva
a testa in giu'
come un siluro
filava via
che ti sembrava
un treno
sulla ferrovia
ma avvenne
un incidente
un muro la fermo'
si ruppe
qualche dente
e allora rallento'
la tartaruga
da allora in poi
lascia che a correre
pensiamo solo noi
perche' quel giorno
poco piu' in la'
andando piano
lei trovo'
la felicita'
...
Istruttive le canzoni per bambini.
Speriamo di romperci solo qualche dente prima di cambiare...

Saturday, December 6, 2008

Silicon valley il posto delle opportunità

Sarò prolisso.
Vi voglio parlare di Larry Page e Sergey Brin due studenti di Stanford che nel "lontanissimo" 1996 fecero la loro tesi su un motore di ricerca. Wikipedia racconta che ipotizzarono che un motore di ricerca in grado di attuare un’analisi fra le relazioni dei siti internet avrebbe prodotto risultati migliori dei motori di ricerca esistenti.
Con questa semplice idea e grazie ai finanziamento di 1.100.000$ ricevuti da persone che credevano in loro....crearono Google.
Vi parlo di Google perchè questi due non sono i classici top-manager. Hanno un’anima sostenibile e l’hanno dimostrato in diverse occasioni.
Questa è una storia tipicamente americana anzi tipicamente “siliconvalleyana”.
Insomma quand’è che vi è capitato di sentire l’ultima volta una storia del genere in Europa?
C’è tutto lo spirito di questo posto, una delle univiersità migliori del mondo che "sforna" due ragazzi, che hanno un’idea fantastica, che attrae investitori privati (che hanno la prontezza di capire che la cosa sarebbe stata buona).
Il tutto diventa Google.
Buona parte del merito va dato però a Stanford. Questa università ha la missione di aiutare i migliori cervelli a costruire le loro “imprese” in questo territorio.
Insomma semplicemente quello che dovrebbero fare le università (si anche quelle italiane...).
Le imprese in cambio, investono in formazione, creano nuovi “entrepeneur” che formano altre imprese nella zona.
Inoltre, utilizzano una moltitudine di studenti come “Interns”. Insomma un bel circuito.
Fra i maggiori finanziatori dei ragazzi di Google c’è il proprietario di SUN (sembra che l’acronimo significhi proprio Stanford University Network). Anche lui uno studente di Stanford.
Da Stanford venivano anche William R. Hewlett e David Packard. Inoltre anche Intel fonda le sue radici da queste parti.
Quindi in 12 anni Page e Brin hanno creato l’attuale “impero” costituito dal motore di ricerca appunto ma anche da Blogger, Google map, Google earth, Gmail, Youtube, Igoogle e Google reader.
Questi ultimi li ho appena scoperti. Ero alla ricerca di un posto che raggruppasse tutti i siti "sostenibili" che ho trovato e mi sembra che google reader facesse al caso mio.
Poi mi sono detto, perchè non creare invece una pagina completa dove ci siano anche le applicazioni che uso di più (Wikipedia, vocabolari vari, previsioni del tempo ecc)
Così ho importato Google reader in Igoogle, ho attivato le altre applicazioni e adesso non devo fare tutti i giri che facevo prima.
In teoria si possono importare anche i Blog, ma quelli mi piacciono troppo per non visitarli direttamente...
Qua i dettagli.


In questi giorni ho scoperto un’applicazione bellissima per rappresentare i propri dati statistici o per imparare da quelli disponibili. Si chiama Gapminder ed è stata creata da un’azienda che Google ha appena comprato. Il bello di questa applicazione è che si possono mettere in relazione dati come la popolazione e il reddito mondiale e vedere rappresentata l’evoluzione nel tempo di ogni paese.
Provatela ne vale la pena.
Nell'esempio ho deciso di mettere in relazione la popolazione mondiale con le emissioni di CO2.
Scorrete nel tempo e guardate a che ritmi crescono India e Cina è istruttivo.
Potete cambiare facilmente i dati contenuti nelle ascisse e nelle ordinate, salvare un file excel con i dati e persino fare l'upload dei vostri dati.
Potete selezionare un paese e vedere nel dettaglio il suo comportamento zoommando.
Se non volete perdervi nelle "tecniche" dell’applicazione guardatevi questa presentazione da quello straordinario teatro per "menti" che è TED (Monterrey California).
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Insomma starò facendo un po’di pubblicità gratuita? Mah!
Chiudo dicendo che per ragioni personali sono affezionato a quei cinque ingegneri “buontemponi” di Mannheim che nel 1972 scelsero di uscire da Ibm rinunciando alle loro quote in cambio di un software. Ma questa è un’altra storia.
Solo per la cronaca uno di loro oggi è il ricchissimo presidente di una squadra di calcio tedesca (l’Hoffeneim) che senza spendere milioni di Euro è ai vertici della Bundesliga e sta dando filo da torcere a squadre tipo il Bayern Monaco.
Quando si dice, sei talmente bravo che tutto quello che fai ti riesce al meglio.....mamma che invidia!

Friday, December 5, 2008

Qualche chiarimento

Mi dispiace di aver creato confusione, ma sotto sotto sono molto contento dell’affetto che mi avete dimostrato.
Alcuni hanno letto tanta tristezza nelle mie parole. Forse è la verità, ma erano anche le due di notte ed uno ogni tanto sragiona. Per esempio ho scritto “paese” al posto di “pianeta”
Quindi vorrei un po’ chiarire le cose.
Io non voglio restare qui o almeno non a queste condizioni.
Non potrei vivere se non una vita “virtuale” senza le persone che mi sono vicine, la famiglia, gli amici. Questo dev’essere chiaro.
Inoltre non credo questo sia il mondo perfetto, la caduta di qualche settimana or sono lo testimonia, di quella caduta credo porterò per sempre i segni. Non mi riferisco ovviamente a quelli fisici.
I rapporti fra le persone non sono idilliaci. Noi siamo stati fortunati, abbiamo trovato Fitz e signora e per un po’ ci è sembrato che tutti gli americani fossero così.
Ma non è così.
Inoltre ogni volta che qualcuno di noi sta male pur avendo un’assicurazione, ci poniamo il problema se andare dal dottore o no. Qua costa uno sproposito e non ci sembra proprio giusto pagare per la nostra salute.
E’ qualcosa che va oltre la nostra comprensione. E questo anche se in Italia il sistema sanitario ti spinge molte volte a fare lo stesso.
Per altri versi la vita qua è bellissima. Le condizioni metereologiche sono molto favorevoli, il cibo è buonissimo i posti da vedere sono incredibili e dal punto di vista lavorativo si è nel centro del mondo.
Non parlo solo della mia azienda, qui grazie alle università (Stanford ad esempio) ed alla cooperazione fra aziende la conoscenza è una cosa che si mette in circolo. Ogni giorno ci sono conferenze sulle tematiche più disparate fatte da persone di straordinaria intelligenza che mettono a disposizione i propri risultati.
Tutto questo ha un bel prezzo economico da pagare, con 170.000$ annui qua si vive una vita appena dignitosa.
Insomma vivrei in California per alcuni motivi ma non per altri.
Come al solito ogni paese ha i suoi compromessi, ma quelli da accettare in Italia quanti sono?
Loro hanno votato Obama ed hanno una speranza è un fatto tangibile si sente nell’aria.
Noi cosa abbiamo?
Vorrei ringraziare tutti per le belle parole.

Tuesday, December 2, 2008

Luca

Luca non va a dormire,
I suoi pensieri "frullano", può sentirne il rumore che gli impedisce di concentrarsi.

Luca è stufo, non può credere che il genere umano sia arrivato sull’orlo dell’autodistruzione ed abbia bisogno di un altro paese.

Luca ha in testa mille idee, vuole risparmiare, economizzare, decrescere, pulire, migliorare, indirizzare, organizzare, coinvolgere. Luca si domanda anche quanto durerà tutto questo.

Luca stasera ha confrontato il sito del ministero dell'ambiente italiano con quello tedesco, ed ha capito tante, ma tante cose.

Luca sta pensando al ritorno. Cerca un'uscita di scena dignitosa ed un rientro col botto il giorno di capodanno.

Luca non può credere che la sua vita Californiana stia per finire. Vorrebbe prolungarla all’infinito ma sa di aver vissuto in una specie di mondo finto fatto di cose interessanti, vacanze incredibili, tempo per pensare e stare con la famiglia.

Così Luca vorrebbe trovare un modo, continuare ad avere il “trattamento trasferta” e far trasferire qui tutta la sua famiglia e quella di sua moglie.
Facile no? Oggi Greencard per tutti!

Luca è curioso del mix Hilary -Obama. Un nero al governo ed una donna segretario di stato. Luca pensa che persino la mansione del segreatrio di stato dev’essere stata pensata per un uomo. La Clinton sarà “segretaria” di stato?
Luca pensa che almeno sarà contento Bill... dalla stagista alla segretaria....

Luca è intollerante, non sopporta più il suo collega ed anche qualcun altro.

Luca è in pensiero per la tosse di Crucchetta.

Luca si prepara per il Natale. La festa che più di tutte non sopporta.
Luca quest’anno vuole “sentirlo”, ne ha bisogno.

Luca a fine mese deve chiudere questo blog.
Luca vuole farlo quando è ancora qua.
Non gli va di tornare là
e pensare ancora a qua.
Luca sa che sarà inevitabile

Luca pensa tutto questo e non necessariamente in quest’ordine....

Friday, November 28, 2008

Yerba buena

Vecchio nome di S.Francisco sotto i Messicani. Dalla "erba buona" che circondava la missione dei frati Francescani (forti i Francescani), primi colonizzatori (indiani a parte) della California.

Oggi è un parco della città dove siamo andati domenica scorsa per un picnic tra i grattacieli.
Arriviamo organizzatissimi. Spargiamo le nostre cose sull'erba e comiciamo a mangiare contenti della splendida giornata primaverile (il 23 novembre appunto).
Inizialmente mi colpisce un tizio accanto a noi che legge un giornale in piedi, immobile.
E' inconfondibile soprattutto per il suo maglioncino a rombi...(in genere non faccio commenti su come si vestono le persone ma questa volta c'è un motivo...)
C'è un clima disteso, coppiette stravaccate che si sbaciucchiano, famiglie che mangiano, qualcuno che si tira un pallone da football e questo tizio in piedi fermo stride un po'.
Mi distraggo, faccio un giretto con Emma al monumento alla memoria di Martin Luther King. Torno e il tizio ha un "compare". Il secondo tipo è almeno bizzarro.
Pantaloncino, scaporcino con calzino, magliettina attillata, maglioncino sulle spalle, occhialoni da sole, cappelletto e borsa da donna a tracolla. Anche lui in piedi dietro l'altro, legge il giornale.
Nel mentre arriva un terzo tizio che mi chiede se voglio il NY times, lui ha appena finito di leggerlo e vorrebbe buttarlo, io ringrazio ma non ho tempo coi pargoli che scorrazzanno.
Poi capisco, o almeno credo.
Arriva una terza tizia e si accoda ai due precedenti.
Mi guardo intorno e ci sono altre file di avventori, tutti in piedi, tutti col giornale, tutti vestiti strani.
Mi accorgo che non siamo solo noi a guardarli ed a ridere.
Mi guardo intorno per cercare qualche telecamera, ma non ce ne sono.
Tempo fa ho visto un esperimento simile e per la verità molto più divertente in una stazione.


Allego una foto scattata col cellulare (la macchina fotografica ci aveva abbandonato altrimenti avremmo fatto di meglio...)



















Comunque sti tizi la "Yerba Buena" mi sa che l'hanno interpretata in un altro modo...(quello giusto btw).

Wednesday, November 26, 2008

Bambini Sorpresa

Oggi una collega tedesca ha fatto il giro del piano con un vassoio pieno di ovetti Kinder.
Arrivata da me ne ho subito presi un paio e le ho domandato il perchè li stesse offrendo.
Mi ha detto che è riuscita a trovarli per halloween ed ora anche se sono una delle cose che le mancano di più della Germania, ha deciso di “condividerli”.
Le ho detto che anche a me piacciono tanto.
Sembrava stupita, così ho aggiunto, si anche in Italia ci sono, sono Italiani....
Mi ha guardato come se stessi scherzando ed ha detto: ”no sono tedeschi....”
Le ho chiesto: ”e la nutella ti piace”?
E lei :”si anche quella è tedesca....”
A quel punto non ce l’ho fatta più le ho sorriso e le ho detto:”ma che tededesca, sono entrambi italiani”.
E lei, “dai allora perchè si chiamano Kinder”? ed ha agiunto:
“Ovviamente perchè sono diretti ai bambini” (tedeschi).
Mi sono seduto e sono andato sul sito della Ferrero.
Se n’è andata e mi ha lasciato gli ovetti controvoglia...
Bel colpo mi sono detto, già stai qua da cinque mesi e conosci due americani in tutto, adesso comincia pure ad inimicarti i Crucchi in un’azienda tedesca ...

Wednesday, November 19, 2008

Verso Sud Hearst house e Pismo Beach

Il miliardario Hearst, decise di costruirsi questa "casetta", andando in Europa e comprando un po' tutto quello che gli piaceva, indipendentemente dal prezzo.























Quindi vista bellissima in tutte le stanze, teatro due piscine di cui almeno la prima vagamente kitsch.
Inoltre ha costruito uno zoo con animali in assoluta libertà. Dopo il tour del castello siamo andati a vedere gli elefanti marini sulla spiaggia antistante






















Nella stessa giornata ci siamo diretti a Pismo beach dove la guida indicava la più grande popolazione di farfalle monarca in california.




















Purtroppo ne abbiamo viste poche ma bellissime.

A pismo ci siamo anche goduti uno dei più belli tramonti mai visti.
























Figlio mio, un giorno tutto questo sarà tuo...!

Monday, November 17, 2008

Twin Peaks e 20 Deficienti.

Sanfrancisco è una città incredibile, bellissima architettonicamente, piena di cose da vedere, accoglie chiunque ed i suoi abitanti hanno una mentalità apertissima.
Mi piace tantissimo e ci vivrei senza dubbio.
Stasera dopo una giornata al Goldengate Park siamo andati a Twin Peaks dove si gode forse la più bella vista della città.
Un posto bellissimo di giorno...























e di notte






















Volevo scattare altre foto ravvicinate in modo da farne una unica.
Purtroppo non ci sono riucito...
Sono sceso dalla macchina, era buio, non ho visto un gradino, la caviglia destra ha ceduto e sono caduto a terra.
Non è la prima volta che mi capita, credo la mia caviglia non sia mai guarita da un trauma che ho avuto qualche anno fa.
Era buio, c'erano almeno venti persone, la Krucca era rimasta in macchina con i pargoletti.
Dopo un minuto che ero a terra rantolante per il dolore si avvicina uno che mi dice: "are you ok?".
L'avrei ammazzato! sto a terra da un minuto e mi lamento, ti sembra che stia bene? così gli ho detto un: " well, so and so" molto sarcastico...
Non lo so, io non avrei mai paura di uno che mi fa una battuta in una condizione del genere...
Deve averlo preso come un si...perchè si è dileguato.
Credo di essere stato fermo a terra per otto minuti complessivi senza che nessuno muovesse un dito.
Poi con somma fatica mi sono rialzato, e sono tornato malconcio verso la macchina.
E' la prima volta da quando sono qua che ho una brutta esperienza, mi sembrava doveroso raccontarla.

Friday, November 14, 2008

Verso sud Big Sur, Seventeen miles e Carmel Beach

Un'altra piccola gita.
Per quelli che si domandano quante ferie faccio...stavolta solo due giorni...!
In questo periodo dalle mie parti ci sono ventiquattro gradi di media, il sole splende pressochè ogni giorno e quindi stiamo in maniche di camicia a metà novembre...!
Che vitaccia...eh ?
Quale migliore occasione per guardarsi un po' la costa?
Così decidiamo di partire quattro giorni e vedere dove arriviamo. Non pianifichiamo nulla perchè coi pargoletti non si sa mai...! Così dormiamo nei motel...e ci spostiamo quando siamo pronti.
Il primo giorno Carmel e Big Sur sulla mitica Highway 1. Le foto (aggiungo anche la bellissima strada chiamata 17 miles) sono di un'altra occasione perchè quel giorno (che sfiga...) abbiamo avuto il quarto giorno di pioggia da quando siamo qua.
Quindi 17 miles road

























Big Sur























Carmel Beach























Carmel è una bellissima cittadina con case per super ricchi, amministrata fino a quanlche anno fa da Clint Eastwood. Per motivi estetici sono proibite i contenitori della posta e le catene di negozi.

Thursday, November 13, 2008

Volontariato...retribuito.

Oggi ho fatto volontariato.
Qualcuno mi dice che se è pagato non può definirsi tale.
Sono d'accordo. E' stata comunque una bella esperienza
L'azienda per cui lavoro ha questo programma che permette ai dipendenti di utilizzare un po’ di tempo lavorativo per andare ad aiutare gli altri. Non solo, l’azienda organizza anche la cosa. Così sapevamo dove andare, cosa fare, come farlo. Insomma un’organizzazione perfetta. Io pensavo di andare a riparare un tetto, alzare un muro, cose di questo tipo (non che ne sia capace...). Invece ci siamo limitati a pulire un’area non troppo vasta e a dipingere sul terreno due mappe giganti. Una degli USA ed una del mondo.
Del restp, la scuola dove siamo andati è tenuta alla perfezione.
Così abbiamo fatto poco d’accordo ma per iniziare non è stato assolutamente male.
Tutto era ovviamente organizzato nei minimi dettagli, la mattina ci hanno accolto due ragazzi che ci hanno spiegato come fare. Ci hanno consegnato dei fogli di carta giganteschi con dei buchi. Noi li abbiamo stesi per terra ed abbiamo cominciato a contrassegnare i buchi con dei gessi. Poi abbiamo tolto i fogli, unito i punti, pitturato con la vernice il tutto. E’ stato bello lavorare con dei colleghi provenienti da tutto il mondo e sono venuti fuori degli episodi molto divertenti. Ad esempio ho cominciato ad argomentare con uno svizzero che aveva disegnato il confine della svizzera pressochè in Emilia Romagna.
Così sempre in inglese gli ho detto, che la svizzera non è in Italia. Lui mi ha risposto di aver disegnato il confine sul lago maggiore (Pronunciandolo in italiano) ed io ho argomentato che se si chiama Lago Maggiore, un motivo ci sarà...(forse è italiano?).
Saremmo potuti andare avanti per ore, ma poi ha cominciato a parlarmi in italiano e così è diventato chiaro che stavamo entrambi scherzando...
E’del cantone giusto...
Inoltre qualcuno ha alluso al fatto che la Germania fosse dentro la Polonia ma tutto è stato messo a tacere. Non avevamo polacchi....!
Abbiamo concluso il tutto con un pranzo al sacco e siamo tornati al lavoro nel pomeriggio.
Il preside (un tipo che sembrava uscito da un ufficio di marketing con tanto di occhiali da sole auricolare bluethoot, e fascetta della scuola...) ha riunito un po’ di bimbi che tutti assieme ci hanno intonato un bel Thank You.
Insomma si è creata una bella atmosfera con persone che non conoscevo. Ed è stato una di quelle occasioni che, costano poco, fanno del bene, ti permettono di conoscere nuove persone e di costruire qualcosa insieme.
Insomma una bella esperienza.
Da ripetere in Italia.

Friday, November 7, 2008

Democrazia è dire: "il mio presidente"

Il discorso di Obama mi ha sinceramente toccato. La retorica c'è, è vero ma quest'uomo incarna le speranze del mondo intero.
Per darvi un'idea di che nazione sia l'America, vi propongo il discorso di John McCain. Io non l'ho sopportato per nulla in questa campagna elettorale, ma tutti i democratici che conosco, dicono sia una brava persona. Con questo discorso, ha gettato la maschera elettorale ed è diventato di nuovo John McCain.
Ha definito Obama "il mio presidente". Tanto di cappello senatore.
























Grazie. Grazie, amici. Grazie a voi per essere qui in questa bella serata in Arizona.
Amici, siamo arrivati alla fine di un lungo viaggio. Il popolo americano ha parlato, e lo ha fatto chiaramente.
Poco fa, ho avuto l’onore di chiamare il Senatore Barack Obama e congratularmi con lui.

(BOOO e fischi)

Per favore!

Congratularmi per il fatto che egli è stato eletto presidente di quel paese che entrambi amiamo.
In una competizione così lunga e difficile come è stata questa campagna, il suo successo, da solo, richiede il mio rispetto per la sua abilità e perseveranza. Il fatto, poi, che sia riuscito a ottenere un tale successo ispirando le speranze di così tanti milioni di americani che un tempo credevano di aver poca influenza e poco a che fare con l’elezione di un presidente americano, è qualcosa che ammiro profondamente e per il quale lo lodo.
Questa è una elezione storica, e riconosco il significato speciale che porta per gli afroamericani e per l’orgoglio speciale che devono provare questa notte.
Ho sempre creduto che l’America offra un’opportunità a tutti quelli che hanno l’impegno e il desiderio di coglierla. Anche il Senatore Obama crede in questo.
Ma dobbiamo riconoscere che, anche se è passato molto tempo dalle vecchie ingiustizie che un tempo hanno infangato la reputazione della nostra nazione e hanno negato ad alcuni americani tutti i privilegi della cittadinanza, la memoria di quelle ingiustizie ha ancora il potere di ferire.
Un secolo fa, l’invito a cena alla Casa Bianca rivolto dal Presidente Theodore Roosevelt a Booker T. fu ritenuto un oltraggio in molti quartieri.
L’america di oggi è lontana un mondo dalla crudele e spaventosa bigotteria di quei tempi. Non c’è prova migliore di questo che l’elezione di un presidente statunitense afroamericano.
Che non ci sia alcuna ragione… che non ci sia alcuna ragione per cui un americano non possa gioire della propria cittadinanza in questa, nella più grande nazione della terra.
Il Senatore Obama ha ottenuto un grande successo per sè e per il suo paese. Lo applaudo per questo, e gli offro la mia sincera compassione per il fatto che sua nonna non abbia potuto vivere fino a vedere questo giorno. Tuttavia, la nostra fede ci assicura che ella riposa alla presenza del creatore e che è molto orgogliosa del brav’uomo che ha aiutato a crescere.
Il Senatore Obama e io abbiamo differenze e ne abbiamo discusso, e lui ha avuto la meglio. Non c’è dubbio che molte di quelle differenze rimarranno.

Questi sono tempi difficili per il nostro paese. Questa notte, prometto solennemente che farò tutto quello che potrò per aiutarlo a condurci attraverso le molte sfide che ci attendono.

Esorto tutti gli americani… tutti gli americani che mi hanno supportato a unirsi a me non solo per congratularlo, ma per offrire al nostro futuro presidente la nostra buona volontà e il nostro più onesto sforzo per trovare i modi di riunirsi e giungere ai necessari compromessi per scavalcare le nostre differenze e aiutare a riprendere la nostra prosperità, difendere la nostra sicurezza in un mondo pericoloso, e lasciare ai nostri figli e nipoti un paese migliore e più forte di quello che abbiamo ricevuto.

Quali che siano le nostre differenze, siamo tutti cittadini americani. E credetemi quando vi dico che non vi è un’unione che per me abbia avuto più significato di questa.

E’ naturale. E’ naturale, questa sera, provare un po’ di delusione. Ma domani, dobbiamo andare oltre e lavorare assieme per rimettere in moto il nostro paese.

Abbiamo combattuto - abbiamo combattuto tanto forte quanto abbiamo potuto farlo. E se non ce l’abbiamo fatta, il fallimento è mio, non vostro.

Sono molto grato a voi tutti per il grande onore del vostro supporto e per tutto quello che avete fatto per me. Vorrei che il risultato fosse diverso, amici.

La strada è stata difficile fin dall’inizio, ma il vostro supporto e la vostra amicizia non si è mai affievolita. Non posso esprimere compiutamente quanto mi senta vostro debitore.

Sono particolarmente grato a mia moglie Cindy, ai miei figli, alla mia cara madre… alla mia cara madre e a tutta la mia famiglia, e a tutti i vecchi e cari amici che sono stati al mio fianco durante tutti gli alti e bassi di questa lunga campagna.

Sono sempre stato un uomo fortunato, ancora di più per l’amore e l’incoraggiamento che mi avete dato.

Sapete, le campagne elettorali sono spesso più dure per la famiglia di un candidato che per il candidato stesso, e questo è stato vero anche per questa campagna.

Tutto quello che posso offrire in ricompensa è il mio affetto e la mia gratitudine, e la promessa di anni più pacifici davanti a noi.

Sono inoltre - sono inoltre, naturalmente, molto grato alla Governatrice Sarah Palin, una delle migliori candidate che abbia mai visto… una incredibile nuova voce nel nostro partito, per l’impegno riformatore e per i principi che sono sempre stati la nostra più grande forza… suo marito Todd e i loro cinque figli… per la loro infaticabile dedizione alla nostra causa, e il coraggio e la grazie che hanno mostrato nelle asperità e stravolgimenti di una campagna presidenziale.

Possiamo guardare avanti con molto interesse al suo futuro servizio in Alaska, nel partito Repubblicano e nella nostra nazione.

A tutti i miei colleghi di campagna, da Rick Davis a Steve Schmidt e Mark Salter, a ogni volontario che ha lottato così duramente e con tanto valore, mese dopo mese, in ciò che a volte è sembrata la campagna più difficile dei tempi moderni, grazie mille. In un’elezione persa resta comunque per me il privilegio della vostra fiducia e della vostra amicizia.

Non so - Non so cosa altro avremmo potuto fare per provare a vincere queste elezioni. Lascio ad altri il compito di capirlo. Ogni candidato fa errori, e sono certo di aver fatto la mia parte. Ma non passerò un momento del mio futuro rimpiangendo quello che avrebbe potuto essere.

Questa campagna è stata e rimarrà il più grande onore della mia vita, e il mio cuore è pieno solamente di gratitudine per questa esperienza e per il popolo americano, che mi ha concesso una equa udienza prima di decidere che il Senatore Obama e il mio vecchio amico Senatore Biden dovrebbero avere l’onore di guidarci per i nostri prossimi quattro anni.

(Fischi)

Per favore! Per favore!

Non sarei - Non sarei un americano degno di questo nome se rimpiangessi un destino che mi ha concesso il privilegio straordinario di servire questo paese per mezzo secolo.

Oggi, ero un candidato per il più alto incarico elettivo del paese che amo tanto. Questa notte, rimango al servizio di questo paese [come senatore]. Questa è una sufficiente benedizione per chiunque, e ringrazio il popolo dell’Arizona per questo.

Questa notte- questa notte più di ogni altra notte, porto nel cuore nient’altro che l’amore per questo paese e per i suoi cittadini, sia che abbiano supportato me o il senatore Obama - sia me che il Senatore Obama.

Auguro ogni successo all’uomo che è stato il mio rivale e che sarà il mio presidente. Ed esorto tutti gli americani, come ho fatto spesso in questa campagna, a non disperarsi per le attuali difficoltà, ma di credere, sempre, nella promessa e nella grandezza dell’America, poichè niente, qui, è inevitabile.

Gli americani non si danno mai per vinti. Non ci arrendiamo mai.

Non ci nascondiamo mai dalla storia. La storia la scriviamo.

Grazie, Dio vi benedica e benedica l’America. Grazie davvero a tutti.

Thursday, November 6, 2008

Il vatusso abbronzato ed il pigmeo bianco.

Per fortuna sanno come la penso da un po’.
Ho risposto ad una domanda sul nostro presidente del consiglio il secondo giorno che sono arrivato.
Ho esordito con un “he’s not my president” e sono andato avanti con un
“I don’t know any person in Italy, who voted for him”.
Poi è venuto fuori tutto il resto e quando mi accaloro parlo anche meglio, quindi ora i miei colleghi dovrebbero avere un quadro piuttosto chiaro.
Evidentemente però non è così perchè oggi qualche risatina di scherno me la sono presa.
Come si fa a definire Barack Obama “abbronzato”?
No sul serio come si fa ditemelo perchè a me non va di essere preso in giro per questo.
Quando sei in Italia semplicemente lo ignori, ma qua devi parlarne per forza e questo come al solito fa il suo gioco.
Comunque i media hanno perso un’altra bella occasione:
come si fa a far fare il giro del mondo ad un’informazione simile?
Un giornalista di buon senso omette perchè sa che la dichiarazione fatta appositamente per ottenere popolarità.
Quindi si sente usato e lascia perdere.
Ma ripensandoci, un giornalista di buon senso neanche ci va ad intervistarlo...

Tuesday, November 4, 2008

Il rosso e il blu

Per la prima volta in vita mia sto dalla parte dei BLU.
Spero che le bandierine Blu (di Fediana memoria...) superino quelle Rosse.
Quindi concedetemi solo questa volta un cambio di colore, da dopodomani si ritorna a non sopportare i blu.
Comunque la famiglia è solidale, OcchiBLU...e che ve lo dico a fare?
Mica si chiama occhirossi...






















A crucchetta invece piace tanto Snoopy...

Saturday, November 1, 2008

La decrescita

Sono giorni strani,
mi sta prendendo (già) l'ansia da ritorno che blocca tutto e fa scattare l'ansia da prestazione blogghistica.
Così scrivo meno.
Eppure ce ne sarebbero di cose da dire.
Sto pensando che tornando “al mio cantuccio” potrei impegnarmi per tentare di costruire qualcosa di positivo per il posto dove vivo. Insomma questa esperienza mi ha formato e informato su tante cose, soprattutto quelle relaltive ad una vita “sostenibile” ed ora volente o nolente credo che il mio zainetto sarà pieno di questa cosa per sempre.
E non è una cosa che posso, voglio semplicemente mettere da parte. Così sono per adesso (chissà quanto durerà...) pieno di voglia di fare qualcosa di costruttivo.
Il problema è che non so cosa, o meglio avrei 54 idee che non so come conciliare fra loro. Insomma mi serve un po’ di tempo per pensarci, ma sono veramente interessato a quanto scritto qua da Ubik.
Mi sembra un’ottima iniziativa, ma ho l’impressione che il comune di Roma non sia intenzionato ad organizzare qualcosa in questo senso.
Forse sarebbe il caso di cominciare dalla definizione di sviluppo sostenibile. Quella di Wikipedia mi piace:
Lo sviluppo sostenibile è una forma di sviluppo (che comprende lo sviluppo economico, delle città, delle comunità eccetera) che non compromette la possibilità delle future generazioni di perdurare nello sviluppo preservando la qualità e la quantità del patrimonio e delle riserve naturali (che sono esauribili, mentre le risorse sono considerabili come inesauribili).
Ho preso coscienza del fatto che il nostro pianeta non è solo in pericolo, ma semplicemente quasi finito, esaurito. Questa non è una mia affermazione, E’ contenuto nel report del WWF. E con due figli è il momento di prendere coscienza di questa cosa, se va avanti così, nel 2035 avremo bisogno di un altro pianeta.
E non è catastrofismo, e non è allarmismo è semplicemente la verità.
Questo video



è diretto agli americani. E parla di decrescita, mette in dubbio secondo me a ragione, la funzionalità del sistema basato sugli acquisti, sulla percezione della obsolescenza delle merci. Insomma mette in dubbio la parte del concetto di sviluppo sostenibile legata allo sviluppo.
Qui il problema è così sentito proprio perchè loro consumano, sono “dentro la catena” come nessun altro.
Il problema è: cosa possiamo fare noi per impattare in modo serio il problema?
Faccio un esempio, riciclare è cosa buona e giusta ma mi dicono che non basta. Per ogni chilo di spazzatura prodotta dai consumatori, ce ne sono almeno otto (in termini di inquinamento) prodotti dall’industria, quindi riciclare fa bene ma non risolve.
Un esempio migliore è quello fornito dal comune di Capannori. Quelli si che risolvono.

Sunday, October 26, 2008

Quasi la terza guerra mondiale.

Stando qua scopro le piccole e le grandi differenze fra nazioni.
L'altro giorno stavo in una riunione con un crucco e un semicrucco
(uno svizzero).
Facciamo parte tutti dello stesso gruppo di progetto e dovevamo arrivare ad un risultato comunemente condiviso.
La riunione era un po' tesa e ad un certo punto hanno cominciato ad incalzarsi vicendevolmente sulle cose da fare, sul come farle e continuavano a fasi domande molto dirette, quasi a rinfacciarsi cose da fare.
Io ho fiutato l'atmosfera tosta, mi dispiaceva, così ho piazzato un paio delle
mie battute smorzatensione.
Non è servito, anzi ha peggiorato le cose. A quel punto mi sono un po' incavolato ma ho cercato di indirizzare la rabbia su qualcosa di produttivo.
Cercavo di impattare qualsiasi frase ritenessi polemica, indirizzandola per il
verso giusto. Alla fine siamo usciti con un compromesso molto buono.
Quindi riunione produttiva, bel risultato.
Ero spossato e triste per quello che ci eravamo detti.
Così a chiusura me ne sono uscito con la seguente frase:" ragazzi se posso dire una cosa, a me la riunione è sembrata produttiva e sono contento. Solo uno spunto di riflessione per la prossima volta (a cominciare da me).
Visto che siamo un gruppo di lavoro che cerca di raggiungere un obiettivo, se lo facciamo senza ammazzarci, è molto meglio".
Mi hanno guardato come fossi un marziano.
"Perchè chi si è ammazzato?" mi hanno risposto.
Non ci potevo credere. Per loro era normale, assolutamente normale.
Era normale attaccare quello che aveva fatto l'altro, era normale dirsi che quanto affermato era fuori dal mondo, era normale esortare pesantemente l'altro a fare qualcosa.
Così ho capito. Lavoro con dei deficienti!
Scherzi a parte, non sono deficienti per niente sono solo diversi da me, dal mio modo di lavorare e di essere.
Sono semplicemente "diretti", vedono l'estremo conflitto solo come un mezzo, se alla fine è produttivo va benissimo.
Ora è difficile per me capire quanto siano diversi da me perchè italiano o diversi da me come essere umano.
Però mi sembra che il conflitto per loro non sia assolutamente un problema.
Alla fine siamo usciti dalla riunione e loro (io li odiavo...) sono andati a bere un caffè insieme.
Se mi fosse capitata una cosa del genere con un collega italiano non ci saremmo parlati per due anni.
Quando ho visto il conflitto, ho cercato come faccio di solito di ricomporre la situazione, solo che non c'era niente da ricomporre, ho fatto una battuta, l'hanno presa come mancanza di professionalità.
Mi hanno detto adesso non è tempo di scherzare...
Gli avrei risposto:" deficienti, sto scherzando perchè è l'unico modo per interrompere questa faida inutile ed invece ho indossato l'elmetto e sono sceso in guerra perchè non c'era nient'altro da fare.
Dopo li ho odiati per due ore, ma adesso ho capito che sono migliori perchè sono diretti e peggiori per lo stesso motivo, semplicemente diversi.

Ragionandoci, questa cosa è forse applicabile anche alla vita. Insomma io ho perso in passato persone amiche perchè non hanno (abbiamo) voluto affrontare il conflitto. Insomma io lo so (e non sono d'accordo) che credono gli abbia fatto qualcosa di brutto, ma semplicemente non hanno voluto affrontare la situazione per inabilità alla gestione del conflitto.
Mi hanno semplicemente ignorato. Hanno evitato di invitarmi alle cene, non risposto più al telefono e così via.
Forse solo la voglia di gestione di un conflitto era minore rispetto a quella di tenersi la mia amicizia.

Però quello che voglio dire è che noi italiani, spesso siamo così attenti alle apparenze, a non turbare troppo gli altri, a non uscircene con espressioni eclatanti, a non eccedere, che sfociamo a volte nella ipocrisia totale.
Insomma quante volte vi è capitato di tornare a casa e chiedervi: "ma con quella battuta avrà voluto dire che...?","ma, sarà rimasta/o male per qualcosa che ho detto, fatto?".
Visto che non ce lo diciamo in faccia, a volte facciamo dei voli pindarici solo per far capire all'altro che quella cosa ci urta. Non sarebbe meglio dirselo?
Peggio di noi (solo in questo senso beninteso) mi dicono siano i giapponesi.
Però su questo non ho esperienze dirette e quindi non so se sia vero.

Sul discorso apparenze (leggi troppa attenzione a cosa pensano gli altri) vorrei tirare brevemente (magari ci farò un altro post tanto ormai ho la logorrea acuta...) in ballo gli americani.
Loro contrappongono il "attento a cosa pensano gli altri se fai questa cosa" con il "sono nel paese dove la libertà di esprimermi è un diritto, che ci provassero a venirmi a dire che non posso bruciare la bandiera a stelle e strisce..."
E sapete quanto ci tengano alla loro bandiera...
Questa capacità di essere se stessi e di fregarsene degli altri, da buon italiano la invidio, mamma quanto la invidio!

Wednesday, October 22, 2008

Dolcetto o scherzetto?

Domenica mi riprendo dalla febre e decido di dare alla Krucca due ore di respiro.
Mentre sono stato male è rimasta in preda alle "belve" e ne ha proprio bisogno.
E' una bella mattina di sole così Crucchetta prende la sua bici e Occhiblu può dormire nel passeggino.
Entriamo in una tipica zona residenziale americana, case a due livelli, giardinetto davanti,vialetto con macchina parcheggiata bambini che giocano.
Mentre cammino vdo in lontananza una casa diversa dalle altre.
E' inspiegabilmente buia e tetra in un giorno di sole e nel giardino c'è un tipo inquietante immobile e completamente calvo.





















Faccio finta di niente e proseguo, comunque dico a Crucchetta di non allontanarsi troppo con la bici.
Mi avvicino ulteriormente e scoppio a ridere. L'uomo è un pupazzo ma non uno qualunque, è zio Fester della famiglia Addams. Ed è veramente in buona compagnia.























Che bella Mattina!

Tuesday, October 21, 2008

Al parco

Occhiblu avanza strisciando nella sabbia verso il suo obiettivo.
Sta per farcela, pone la sua mano sul trattore giocattolo
Quando da dietro arriva Luca, tre anni che rivendica la sua proprietà,
togliendola dalle mani dell’incredulo pargoletto...
Luca raccoglie anche la gru, la betoniera e l’escavatrice (che professionismo...)
E si allontana coprendosi le spalle con lo sguardo.
Occhiblu non gli dà alcuna soddisfazione, non una lacrima non una lamentela.
Il papà di Luca si alza dalla panchina, e gli dice in un inglese spagnoleggiante:
“Luca, noi non siamo così, noi condividiamo i nostri giochi”.
A quel punto Luca dà il trattore ad occhiblu ormai cosparso di sabbia fino alle orecchie e comiciano a giocare vicini.

Luca, gli dico bel nome...anch’io mi chiamo Luca sai (o almeno qui...)?
Il papà mi chiede: ma sei italiano? Perchè noi abbiamo fatto il viaggio di nozze alle 5 terre, abbiamo sentito questo bellissimo nome (scus s'è poc...), e l’abbiamo scelto per nostro figlio.
Lui è messicano e lei è Rumena. E sono una delle tante coppie “multinazionali” della silicon valley.
Cominciamo un po’ a parlare e salta fuori che Luca capisce benissimo Spagnolo e Rumeno ma parla solo in Inglese.
Così gli dico anche Crucchetta faceva così con il tedesco, lo capiva ma non voleva saperne di parlarlo; poi siamo andati un mese in Germania e da allora non smette più di parlare con la mamma.
Dovreste provarlo anche voi aggiungo, un bel viaggetto in Romania.
La risposta di lei mi lascia pensieroso: ”veramente in Romania non vale proprio la pena di stare, è pieno di corruzione, è sporco, non è un paese per i bambini, non c’è nessuna prospettiva e non c’è nulla da vedere”.
Parliamo ancora un po’ e poi ci lasciamo.
Sulla via di casa continuo a chiedermi:
Ma allora perchè i rumeni vengono in Italia?
Si sentono a casa?
Forse no, noi abbiamo un sacco di cose da vedere...
Ecco, vengono per turismo!

Monday, October 20, 2008

Piccola nota fuori tema: Lo stramaledetto "trovamici"

Elio è a casa, aspetta Chiara.
Stanno insieme da sette anni e giovedì lei gli ha detto:” ti ricordi di Mario, il nostro compagno di università?
Ieri mi ha rintracciato su “trovamici” ed abbiamo cominciato a chattare.
Dice che vorrebbe incontrarmi per un caffè. Insomma se non hai niente in contrario lunedi lo vedo”.
Ad Elio è caduto il mondo addosso.
Chiara sta parlando del suo ex ragazzo, di quel bastardo che l’ha lasciata per "una" del primo anno, e lo definisce “il nostro compagno di università”.
Non era stato facile ad “architettura”, ma a questo punto pensava di averli sconfitti entrambi Mario ed il fantasma di Mario, invece eccoli di nuovo, sette anni dopo, sullo stramaledetto “trovamici”.
Però stanno per sposarsi e spera sia l’ultima prova a cui Chiara lo sottopone.
Così, rassegnato, abbozza un:”va bene amore, mi devo preoccupare?”
“Ma no,che dici, è solo un caffè”.
Ora aspetta.
Non sa a che ora sia l’appuntamento, non sa dove si incontrino, non sa se Chiara sia arrivata in ritardo, ma sicuramente non Mario...il bastardo.
Qualunque cosa provi a fare (un giornale, l’ultimo libro) è inutile, il pensiero torna sempre a quei due.
Sente l’ascensore arrivare nel pianerottolo, prende il giornale e fa finta di leggerlo ma è soltanto la vicina calabrese.
Di scatto prende il telefono, preme a lungo la C ma si pente subito.
Riattacca.
”E se ha squillato?”
Chiama di nuovo e sente la segreteria di Chiara.
“Questa è la segreteria telefonica di “Chiara ....”.
Attacca.
“Lo so chi sei, quello che voglio sapere è quando torni, stronza!”
Elio si massaggia le tempie, si alza e dà un “sinistro” alla porta di legno della cucina.
Lo fa così, senza pensare, incrina la porta e sente il dolore arrivare lentamente.
Non è solo male fisico c’è tutta la rabbia e la frustrazione per quel gesto di Chiara che l’ha costretto lì, a casa di nuovo ad aspettare.
All’improvviso è tutto chiaro, lui Chiara l’ha sempre aspettata.
Per cinque anni di “architettura” fuori la porta di ogni esame.
Al ritorno da tutte le serate con le amiche.
Fuori dal lavoro dove qualche volta l’ha vista salutarsi in modo strano, con un collega.
Dopo ogni lezione di piano da quel maestro che odiava con tutto se stesso.
Allora decide che basta così, prende il cappotto, lascia le chiavi sul tavolo, sbatte la porta ed esce di casa e dalla vita di Chiara per sempre.
C’è sempre un motivo per cui si attende.
Per Elio quel motivo era valido fino a cinque minuti fa.

Friday, October 17, 2008

Perché vivere in California – il traffico…

…che non c’é.

Una delle cose che ci ha colpito di più venendo da Roma è il modo rilassato in cui si va in macchina. Ci sono poco regole nuove alle quali abituarsi (per esempio incroci con quattro stop) ma per il resto è una vera passeggiata. Siamo anche aiutati dal navi, ma non ci spaventa andare in giro in macchina. E’ facile orientarsi visto che le strade sono costruite a scacchiera, qui in zona basta orientarsi rispetto a El Camino (una delle strade più vecchie della California che attraversa tutto lo stato). In tante città poi hanno per esempio le strade da nord a sud numerate e quelle da est a ovest con le lettere – penso che l’abbiano fatto per facilitare i turisti!

La gente guida in modo educato e rispettando le regole (a volte anche troppo, ma sono tollerante). Se vedono che voglio attraversare una strada a piedi con i bimbi (o devo dire pargoletti? ;-)) rallentano e si fermano a 20 metri per farmi capire che ci fanno passare. Non mi suonano quando sbaglio qualcosa, mostrano tanto pazienza. Si vedono molto raramente macchine che fanno zig zag tra le corsie per guadagnare 30 secondi. Bisogna anche dire che ci sono tanti controlli. Nelle autostrade vediamo spesso macchine fermate dalla polizia. Tantissime macchine commerciali hanno dietro un adesivo chiedendo “How am I driving?” con un numero di telefono verde da chiamare.

Le strade sono larghe, in città con almeno due corsie per direzione, fuori città fino a cinque corsie. Non capita mai di stare sulla corsia a sinistra e poi c’è uno davanti che deve girare a sinistra che blocca tutto il traffico, perché per girare a sinistra ci sono sempre una o due corsie. Ai semafori non si crea mai troppa fila, si passa sempre senza aspettare vari rossi. Se vedono che in una zona si crea troppo traffico, ci costruiscono una strada o un ponte nuovo.

Fanno anche tanta manutenzione e per farsi aiutare hanno inventato l”Adopt a Highway”: ti prendi cura di 2 miglia di autostrada (pulendolo da solo o pagando qualcuno che lo fa per te) e loro mettono il tuo nome su un cartello.

PS: ich schreibe heute mal auf italiensch, weil die Unterschiede beim Autofahren mit Deutschland nicht so gravierend sind.

Che c'hai 'na pasticca?

Ma che avete capito...
Una medicina intendo!
Quante volte ci siamo sentiti fare questa domanda al lavoro da colleghi affetti da dolori? Quante volte ci è capitato?
In genere la soluzione è un giorno di malattia oppureuna passeggiata fino alla più vicina farmacia.
Così oggi pungolato sull'argomento qui dal mio "compagno di blog" Dioniso sono andato a controllare ed ho scoperto questo:
























Ogni commento sulla disponibilità di rimedi mi pare puramente superfluo...
Meditate gente, meditate.

Wednesday, October 15, 2008

Perchè vivere in California - il Cibo.

Non è un'analisi approfondita ma solo la nostra esperienza in questa
piccola parte della California.
Siamo quindi aperti a discussioni e critiche di ogni genere.

Per cominciare freschezza e ottimo sapore di frutta e verdura.
Per non fare pubblicità, noi andiamo da Wholefoods.
E' un po' caro ma il rapporto qualità prezzo è eccellente.
E' un supermercato (prettamente dedicato al cibo) di dimensioni enormi.
Sono presenti in America, Canada e Gb. Solo nel nord della Califonria
ce ne sono circa trenta.
Tu entri e vedi questi enormi piramidi di frutta di ogni tipo.
Se ti viene il dubbio sulla provenienza o sul fatto che sia biologica,
puoi star tranquillo, c'è sempre scritto.
Noi in genere optiamo per avocado, mango fragole pesche e frutti di bosco.
Cose che in Italia (pesche a parte) non compreremmo mai per i prezzi e
per il sapore).
Quando mi capita di comprare un mango in Italia, la maggiorparte delle
volte ne butto la metà e l'altra metà è appena passabile.
Qua sono succosi e di una dolcezza sconvolgente.
Gli avocado sono morbidi e buonissimi. Li mangiamo spalmati sul pane bruschettato ed il pepe oppure nell'insalata.
Un'altra cosa, la frutta te la fanno assaggiare,basta con le scene patetiche dell'uva piluccata, qua hai un piatto a disposizione con frutta tagliata e
stuzzicadenti!
Inoltre c'è un benvenuto per i bimbi che hanno diritto ad una banana, un cookie
ed un succo di frutta gratis!
Poi hanno un'anima verde. Questa cosa in California (per la verità credo
in tutti gli USA) è molto sentita.
Qulche maligno dice che è il fantasma americano di turno, prima ad esempio era il fumo ora l'ambiente.
Da Wholefoods sono attenti a molte cose.
Per citarne alcune,promuovono l'uso di cibo biologico, cercano di convertire
i loro camion a biodiesel, cercano di costruire i loro edifici con criteri ecologici e persino risparmiano l'acqua negli urinatoi dei bagni maschili.
Quest'ultima cosa farà forse sorridere, ma vi assicuro che è un risparmio di acqua non indifferente, funziona, e il bagno non puzza (lo so perchè anche in ufficio da me lo fanno).
Insomma io che sono un frequentatore in Italia di Naturasi mi trovo un po' sconcertato.
Qua sono anni luce avanti, il biologico non è elitario, ed un po'fermo come da noi.
Inoltre sono aperti fino alle dieci di sera sette giorni a settimana.
Pure questa è una cosa che non mi spiego ma perchè non creiamo più occupazione facendo i turni? Ce ne sarà di gente disposta a lavorare di domenica (almeno quelli che non vanno in chiesa intendo...)pur di non essere disoccupata?
Mah!
Inoltre cucinano in continuazione cibi freschi di ogni tipo. Io amo il sushi e quando non ci va di cucinare (alla crucca dopo una giornata coi pargoli circa otto giorni su sette...;-) o di ordinare, passo lì e vi assicuro che è buono, fresco e a buon mercato (vabè questo per l'euro) ma nove pezzi a sette dollari non mi sembra male.
Ed in più è portato direttamente da un ristorante giapponese.
Ogni tanto però qualche cavolata la fanno anche loro...
Ad esempio secondo voi perchè con questo vino l'estate diventa verde?























semplicemente perchè il vino ha nella sua composizione la mela verde...!
Un po' di greenwash non fa mai male...

Sunday, October 12, 2008

False Friends 2 il latte

Da Starbucks.
"Dunque vorrei un medium regular coffee e... tu Crucchetta vuoi qualcosa?"
"Si papà, latte".
Alzo gli occhi per vedere se hanno del latte ed incredibilmente trovo. scritto "LATTE" (invece di milk).
Così senza pensare dico "and one latte please".
La ragazza mi chiede come mi chiamo...la prima volta ho pensato ci stesse provando (dopo tutto sono italiano no...?) invece lo fa solo per scrivere il mio nome sul bicchiere.
Arrivo dal ragazzo alla macchina del caffè, aspetto cinque secondi, alza gli occhi e dice:" Luca?".
(Gianluca è nel frattempo andato a fare una gita con i suoi nuovi amici Jean, Gienluka, Jeanluke, Gilluca e altri tre o quattro...che non ho colto fino in fondo o preferito dimenticare... )
Mi dà i due bicchieri. Porgo quello non caldo a Crucchetta e ci sediamo.
Cominciamo a bere e Crucchetta mi fa:"papà non mi piace".
Assaggio ed è caffèlatte!
Così rialzo gli occhi al menù
trovo la scritta "milk"
mi rimetto pazientemente in fila...

Nessuna critica, sembra che usare i termini italiani faccia vendere di più i prodotti. Però non sempre sono quelli giusti...!


Piccola postilla come contraltare, in alcuni negozi al ragazzo alla macchina del caffè arriva l'ordinazione su uno schermo. Credo sia collegato in automatico con la cassa ed il nome del cliente.
Vi immaginate una cosa del genere in Italia?
Un caffè macchiato freddo
Un caffè macchiato caldo
Un caffè schiumato
Un caffè lungo
Un caffè ristretto
Uno al gin seng
Un orzo
Un cappuccino
Un caffèlatte
Un moccaccino
Un nocciolino
Devo continuare....se pensate di si occhio al fatto che non ho ancora trattato le varianti "tazza" e "ingredienti aggiuntivi" come liquori, panna e cremine varie.

A questo proposito vi consiglio il video di Bruno Bozzetto.

Il caffè arriva intorno al minuto 3.39 ma guardatelo tutto perchè molto divertente...!

Friday, October 10, 2008

Mola Mola Ocean Sunfish

Nel weekend (non in vacanza ok???;-)siamo andati a Monterrey, un posto sulla baia che è rinomato per il suo acquario. L'acquario è bellissimo. E' gestito da un'organizzazione no profit, ed ha molte varietà di pesci, meduse, pinguini ed altro. Inoltre è a misura di bimbo, ed infatti i pargoletti non si sono annoiati e Crucchetta ha potuto sperimentare tante cose tra cui ad esempio toccare una stella marina.
Così abbiamo passato proprio una bella giornata.
Alla fine del percorso, ci aspettava la parte più bella. Uno schermo di almeno 100 metri quadrati su un acquario con pesci bellissimi.
Squali martello, Tonni giganteschi e Pesci delfino.
Ogni volta che qualcuno di questi ci passava davanti, rimanevamo estasiati e ogni tanto qualcuno dei visitatori faceva qualche "WOW" di meraviglia al passaggio di uno squalo e di un tonno. Puntualmente arrivava la solita signora americana a dire:" eh si ma ancora non avete visto niente" ed indicava un pesce nascosto che proprio nessuno riusciva a vedere...
Siamo stati li un po' ad osservare ma al quarto intervento della signora non ce la facevo più...ho cominciato a pensare che fosse una psicopatica o qualcosa di simile.
Ed invece mentre già stavo architettando un modo per attirarla nella vasca degli squali, l'ho visto...
Il Pesce più grosso e più gentile che abbia mai visto...!





Se ne stava lì con la sua facciona e mentre gli altri pesci andavano da una parte all'altra lui sembrava galleggiare quasi immobile sott'acqua.
Purtroppo il video non rende...troppo buio ma se volete farvi un'idea di cosa sia un Mola mola o ocean sunfish o (pesce luna)vi invito ad andare a questo link, dove c'è anche una foto di un pesce fuori dall'acqua...
Per i più pigri alcune informazioni...
Si chiama mola mola.
Può raggiungere un'altezza e una lunghezza di tre metri (praticamente un quadrato...)
Può arrivare a pesare oltre due tonnellate....
Si ciba di meduse (e te credo va a due all'ora ma quando li prende gli altri pesci...?) e di plancton.
E'talmente lento da diventare una preda facilissima per gli squali.
I leoni marini (non sto scherzando) lo usano come punching-ball per i loro giochi.
Prendono tutta la rincorsa possibile e lo colpiscono, solo quando sono stanchi smettono di colpirlo e lo lasciano agonizzante...
La femmina può deporre fino a 300 milioni di uova! Se li allevassimo, forse risolveremmo il problema fame nel mondo per sempre, non sto scherzando, non è un argomento su cui scherzare... 300 milioni di pesci per due tonnellate sono circa seicento milioni di tonnellate di cibo per ogni pesce...una sorta di multilevel sunfish.
Inoltre a volte invece di stare dritto si piega su un fianco e nuota (si fa per dire) in questa maniera. Praticamente una sogliola gigantesca e cicciona.
Come avrete capito è un pesce docilissimo e nell'interazione con l'uomo può rappresentare più un problema per le barche (che ovviamente in caso di collisione possono essere seriamente daneggiate) che per i bagnanti (non si registrano infatti casi di attacco all'uomo...) ma se ne trovate uno sott'acqua, provate a grattargli un po' la pinna, sembra gli piaccia tantissimo.

Piccola appendice, ieri sera ho trovato il sito di questa biologa dove è contenuto anche questo video


(un vero e proprio show) in inglese sul mola mola.
Per chi capisce un po' è molto divertente ed è un classico esempio di come si dovrebbe insegnare qualsiasi cosa.
Trovando un modo divertente, comprensibile e persino giocoso affinchè i concetti rimangano saldamente in testa. Su questo gli americani sono maestri.

Thursday, October 9, 2008

Quarto giorno Monolake

Dopo Yosemite abbiamo optato per andare a vedere il salatissimo Monolake.

View Larger Map
Prima di arrivare ci siamo fermati per una sosta a questo laghetto




















Dove io e crucchetta con questa...




















abbiamo definitivamente vinto il trovafaccianellaroccia.
Abbiamo stracciato le "pivelle" Krucca e Mammakrucca (che belle le vacanze con la suocera...!)
Una volta arrivati abbiamo scoperto che "mono" in antico dialetto degli indiani che abitavano lì significa mosca...!
Ed infatti è un posto bellissimo e pieno di mosche





















(per fortuna solo vicino al lago...).
Pare che gli indiani mangiassero e scambiassero le larve.
La guida dice che sono anche buone, e così noi abbiamo fatto un bell'atto di fede...
Appena arrivati a Lee Vining, siamo rimasti colpiti dalla zona completamente vulcanica ma soprattutto dalle formazioni calcaree.
























Sembra che una volta queste formazioni fossero sommerse.
Per esempio questo cartello rappresenta il livello del lago nel 1963
























e qui è dove è situato il cartello.




















Quindi il lago è stato evidentemente prosciugato.
Salta fuori che il motivo è la costruzione di una estenzione di un acquedotto di Los Angeles fino al bacino del lago.
Mi domando....
"Ma quanto cavolo bevono a LA???"